Il focolaio di COVID-19 che da dicembre 2019 si è verificato a Wuhan e poi rapidamente diffuso in quasi tutte le parti della Cina, ha spinto a ricercare un programma di prevenzione fruibile fondato sulla Medicina Tradizionale Cinese.
Per far ciò sono stati esaminati sia i classici antichi, sia studi recenti sull’uomo durante i periodi di influenza (SARS e influenza H1N1).
Lo studio
Metodi
Sono stati recuperati, da vari database e siti web fino al 12 febbraio 2020, registri storici sulla prevenzione e il trattamento delle infezioni nei classici della medicina cinese, le evidenze cliniche dei trattamenti di prevenzione della sindrome respiratoria acuta grave (SARS) e influenza H1N1 tramite metodologie della Medicina Cinese e programmi di prevenzione con Medicina Cinese pubblicati dalle autorità sanitarie in Cina dopo l’epidemia di COVID-19.
Le prove della ricerca includevano dati provenienti da studi clinici, coorte o altri studi sulla popolazione dove la Medicina Cinese era usata per prevenire malattie contagiose da virus respiratorio.
Risultati
Le prime testimonianze dell’uso della Medicina Cinese nella prevenzione di epidemie da malattie infettive sono state trovate nello Huang Di Nei Jing (Classico interno dell’Imperatore Giallo).
Per quanto riguarda gli studi moderni, sono stati trovati 3 studi per la prevenzione della SARS e 4 studi per la prevenzione dell’influenza H1N1 usando la Medicina Cinese. Nel primo caso è risultato che nessuno dei partecipanti abbia contratto la SARS e nel secondo caso, il tasso di infezione dell’influenza H1N1 nel gruppo trattato con la Medicina Cinese era significativamente più basso del gruppo di controllo.
Per quanto riguarda i programmi di prevenzione dal COVID-19, 23 province cinesi hanno emesso programmi di trattamento con la Medicina Cinese.
Le linee guida erano:
tonificare il Qi per proteggerlo dagli agenti patogeni esterni, disperdendo il vento, chiarificando il calore e disperdendo l’umidità.
Le erbe più utilizzate sono state: Radix astragali (Huangqi), Radix glycyrrhizae (Gancao), Radix saposhnikoviae (Fangfeng), Rhizoma Atractylodis Macrocephalae (Baizhu), Lonicerae Japonicae Flos (Jinyinhua) e Fructus forsythia (Lianqiao).
Interessante notare come al primo posto si trovi l’Astragalo, fitoterapico potente per migliorare il sistema immunitario (per approfondire clicca qui)
Conclusioni
Basandoci sui risultati ottenuti possiamo suggerire come la fitoterapia della Medicina Cinese possa costituire un approccio alternativo per la prevenzione di COVID-19 nella popolazione ad alto rischio.
Sono in programma altri studi sulla popolazione per confermarne il potenziale effetto preventivo.
Per lo studio completo clicca qui